Riabilitazione Digitale

Digital Rehabilitation

Più di 100 milioni di persone in Europa soffrono di disturbi muscoloscheletrici cronici come l’artrite reumatoide, il dolore cronico cervicale e lombare. Per molti pazienti tuttavia, i protocolli standard di riabilitazione risultano costosi e inefficaci e parte dei programmi di riabilitazione non sono seguiti in modo coerente. Fono all’80% dei pazienti abbandona il trattamento prematuramente, aumentando la probabilità di recidiva.

Digital Rehabilitation e Dolore Lombare Cronico

Nonostante i recenti sviluppi nella diagnosi e nel trattamento delle malattie muscoloscheletriche cronici dolore lombare cronico, il peso della malattia per i pazienti e per il sistema sanitario rimane ancora elevato. Il dolore lombare cronico, ad esempio, non è solo la principale causa di anni vissuti in disabilità a livello globale, ma presenta una prevalenza di un mese di circa il 30% della popolazione globale. La grande maggioranza dei pazienti è affetta da dolore lombare cronico non specifico piuttosto che con una causa identificabile trattabile con un trattamento specifico.

Recentemente, i paradigmi di trattamento si sono spostati da un concetto di malattia puramente somatica di dolore lombare cronico verso un modello bio-psico-sociale, un approccio più completo che comprende aspetti somatici e fattori psicologici e ambientali.

L’attuale trattamento del dolore lombare cronico nella medicina primaria e secondaria è spesso limitato a un approccio somatico mono-causale. Il trattamento multidisciplinare del dolore, un programma combinato che comprende interventi educativi, fisici e psicologici, ha dimostrato di essere efficace nel trattamento del dolore lombare cronico con effetti positivi sul livello di dolore, sulla funzionalità e su altri parametri di esito, compresa la qualità della vita. Come tale, il trattamento multidisciplinare del dolore fa parte delle raccomandazioni per il trattamento del dolore lombare cronico in diverse linee guida internazionali.

I programmi multidisciplinari sono relativamente costosi e limitati a centri specializzati, il che limita il loro uso. Solo recentemente, gli interventi di salute digitale e mobile sono emersi come nuove opzioni di trattamento per interventi non farmacologici di diverse condizioni patologiche. Le linee guida per lo sviluppo di app mHealth sono in sviluppo e il rapido progresso richiede costanti adeguamenti nella struttura, composizione e contenuto. Soprattutto nelle condizioni croniche, che richiedono adeguate strategie di autogestione per risultati ottimali di trattamento, le soluzioni mobili o basate sul web mostrano un grande potenziale e a volte anche risultati più desiderabili rispetto alle attuali, spesso terapie farmacologiche standard.

Diverse soluzioni, sia mHealth o basate sul web, sono state progettate per l’autogestione del dolore lombare cronico; tuttavia, solo poche di esse sono state sottoposte a studi clinici prospettici. Recenti revisioni hanno identificato studi clinici rilevanti, che presentavano una vasta varietà di approcci diversi, molti dei quali basati su strategie cognitive comportamentali. A causa dell’eterogeneità degli interventi inclusi e degli endpoint primari, gli autori hanno trovato le prove inconcludenti. Lo standard clinico del trattamento del dolore lombare cronico considera l’attività fisica e l’attivazione.

Recenti valutazioni delle applicazioni disponibili in commercio hanno rivelato che la stragrande maggioranza delle applicazioni disponibili negli app store non sono basate su una verifica scientifica.

Recenti orientamenti della riabilitazione

Gli studi più recenti nell’ambito delle neuroscienze portano ad una progressiva evoluzione della proposta riabilitativa, prendendo in considerazione il soggetto nella sua globalità. Questa visione è ben conciliabile con gli ambienti virtuali creati per questa nuova tipologia di gioco interattivo; durante l’attività ludica infatti le prestazioni richieste non riguardano soltanto un gesto, ma una funzione integrata in un contesto target (tutto il corpo è coinvolto nel raggiungere un obiettivo).

Questo è ben evidenziato ad es. da studi in cui l’attività cerebrale viene monitorata e registrata durante l’esecuzione di una prestazione funzionale.
Anche la riabilitazione spesso ha sviluppato nuovi strumenti attraverso cui agire, prendendo in prestito diverse tecnologie, dalle apparecchiature elettromedicali per le terapie fisiche ai robot assistivi come gli esoscheletri.

L’impiego della realtà virtuale in protocolli di trattamento riabilitativo è sempre più presente con studi e risultati molto positivi, anche nella terapia riabilitativa in alcune tipologie di deficit neuromotori.
Più di ogni altra cosa si sono sviluppati strumenti per l’analisi del movimento. Per questi ultimi le tecnologie impiegate sono molteplici e sempre in costante aggiornamento; dai laboratori muniti di sistemi optoelettronici alle pedane posturometriche. Una di queste tecnologie, che proprio in questi anni sta vivendo il momento di massimo sviluppo e diffusione: la sensoristica inerziale.
Questi sensori sfruttano l’inerzia di una massa contenuta al loro interno per misurare accelerazioni lineari (gli accelerometri, con inerzia al moto lineare) o velocità angolari (i giroscopi, con inerzia al movimento angolare).

Per fornire dati utili riguardo a posizioni e angoli di un oggetto nello spazio, accelerometri e giroscopi lavorano insieme in quella che viene definita piattaforma inerziale, integrati inoltre da un magnetometro, sensore che fornisce dati più precisi riguardo all’orientamento nello spazio. Tale tipologia di sensori viene ampiamente utilizzata nei campi più svariati, da quello dei sistemi di navigazione a quello del motion capture, (nel mondo del cinema viene sfruttato, ad esempio,per la realizzazione di animazioni 3D).
Il loro utilizzo è stato esteso anche all’ambito biomedico per fare analisi del movimento, dalla diffusa gait analysis ai complessi movimenti sport-specifici. Poiché  questa strumentazione permette di raccogliere un’enorme quantità di dati e parametri sulla cinematica, utili nello studio e nella analisi di diversi disturbi motori e neuromotori, ci siamo chiesti come è possibile utilizzare questa categoria di strumenti all’interno di un progetto riabilitativo e che rilevanza potesse avere tale applicazione.